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14/11/2011  - Discorso celebrativo da parte del Procuratore Generale Ettore Angioni in occasione del decennale della scomparsa di Walter Frau e Ciriaco Carru
E’ per me un grande onore poter prendere la parola in questa giornata della memoria e del ricordo dedicata a due splendidi ragazzi, caduti nell’adempimento del dovere mentre indossavano quella tradizionale uniforme nera che da 193 anni ispira sentimenti di ammirazione e di rispetto nella stragrande maggioranza del popolo Italiano … E dico “stragrande maggioranza”, giacché debbo purtroppo escludere i criminali, quali gli autori della strage, che fortunatamente costituiscono un’esigua minoranza fra le decine e decine di milioni di Italiani onesti e civili.

Ciriaco CARRU e Walter FRAU, appuntato l’uno e Carabiniere scelto l’altro, – come già ricordato da chi mi ha preceduto – persero la vita il 16 di Agosto del 1995 nella piana di Chilivani nell’atto di scongiurare una rapina, quando avevano rispettivamente 31 e 29 anni, venendo quindi insigniti della medaglia d’oro al valor militare.

Allo scadere del decimo anno dal loro sacrificio si è voluto raccogliere in un volume, dovuto alla penna del bravissimo Appuntato Scelto Piero Antonio CAU, la cronaca di quella drammatica giornata, coi suoi antefatti e col prosieguo del dolore immane provocato alle famiglie dei due martiri.

Ho letto con grande commozione il volume, che viene oggi ufficialmente presentato e che reca un titolo emblematico e particolarmente indicativo del suo contenuto, “Il sacrificio del dovere”.

Esso, infatti, al di là dalla splendida veste grafica, è particolarmente apprezzabile, in quanto riesce a farci penetrare con grande discrezione, direi quasi in punta di piedi, nell’intimo mondo di questi due giovani, che han donato la loro giovane vita per salvarne delle altre … Un mondo fatto di tutte quelle piccole grandi cose che sono proprie delle persone semplici, oneste e dabbene: gli affetti familiari, la passione per il lavoro, l’amore per la natura e l’attaccamento per la propria terra e, quindi, gli hobby … le automobili ed i cavalli per Ciriaco … il calcio ed il tennis per Walter.

Eroi loro malgrado, Ciriaco CARRU e Walter FRAU, a quasi undici anni da quel tragico pomeriggio, debbono costituire un esempio sempre presente nell’animo di ogni Carabiniere.

E ciò, in quanto entrambi appartengono ormai alla memoria collettiva, non solo dei Sardi, ma degli Italiani tutti, giacché hanno, col loro sacrificio, riconsacrato ancora una volta il legame di dedizione indissolubile che l’Arma ha con l’intero tessuto sociale del Paese.

Un legame, questo, richiamato, con espressioni quantomai significative, dal mai dimenticato Pontefice Giovanni Paolo II, il quale diversi anni fa, nel giorno in cui l’Arma stessa celebrava la sua Santa Patrona, la “Virgo Fidelis”, si era rivolto ai numerosi Carabinieri ricevuti in Udienza, con le seguenti testuali parole: “Gli Italiani, e con essi il Papa, vi amano, vi stimano, vi apprezzano, perché sanno di trovare in voi, non soltanto i tutori dell’ordine pubblico, ma i fratelli forti e generosi, sempre pronti e solleciti a donarsi senza riserve per il bene della Comunità”.

Ma il pensiero e l’omaggio riverente di noi tutti, oltre che a questi due eccezionali figli della Benemerita, non può nel contempo non essere rivolto ai loro familiari, che han saputo vivere con grande dignità e con particolare compostezza l’intima sofferenza e l’immane dolore, come traspare dalle loro dichiarazioni, mai ispirate all’odio o al desiderio di vendetta (“ : … Mi manca, mi manca veramente tanto … In paese c’è un carabiniere che, quando lo incontriamo, ci sembra Ciriaco e mia moglie, quando lo vede, si mette a piangere perché le ricorda il figlio che ha perduto”; così il padre di Ciriaco! – “ … Il dolore non mi ha uccisa in quel momento, ma dentro è come se fossi morta. Ho sempre chiesto al Signore di farmi morire prima che potesse accadere una disgrazia ad uno dei miei figli, di non farmi provare un dispiacere così grande. Non sono stata esaudita”!; così la madre di Walter! – “ : … Ho conosciuto mio marito nel 1983 … Mi colpirono il suo sorriso, la sua cordialità. Aveva un modo di parlare che lasciava trasparire tutta la dolcezza del suo animo. …Ci trovavamo d’accordo su tutto, ci piaceva fare le stesse cose. Tra noi c’era molta spontaneità ed avevamo le stesse idee su come educare i figli … Tra le cose che lo appassionavano c’erano le automobili e i cavalli: li amava moltissimo e sapeva tutto di questi splendidi animali”; così Rosanna, la moglie di Ciriaco; – “ … Io e Walter abbiamo condiviso la scelta del lavoro. Anch’io sono nell’Arma dei Carabinieri … Ricordo con nostalgia la nostra infanzia … è stato un periodo bellissimo, anche se allora non c’era tutto quello che hanno i ragazzi d’oggi. Siamo cresciuti in un ambiente sano ed incontaminato. La nostra famiglia era modesta, con papà che lavorava e mamma che faceva la casalinga … Ci capitava di competere nello sport … avevamo la stessa passione per il calcio …”; – così infine Roberto, il fratello di Walter!

Mi piace a questo punto concludere, invitando tutti a chinarsi reverenti alla memoria di questi due eroici figli della “Nuova Resistenza”, come li avrebbe chiamati Giorgio AMENDOLA, il quale, in occasione della celebrazione del 35° Anniversario delle “Fosse Ardeatine”, aveva fatto un accostamento ideale fra “i Caduti della Resistenza” e i caduti di oggi, fra le forze dell’ordine, di quella che Egli definì appunto la “Nuova Resistenza”, per sottolineare la identità comune nel tener fede ad un ideale spinto sino all’olocausto: la difesa della libertà.

Tutti dobbiamo allora combattere e lottare affinché simili, tragici episodi non abbiano più a ripetersi e dobbiamo farlo, mettendo insieme la Giustizia e la Forza, come ammoniva Biagio PASCAL, perché la Giustizia senza la Forza è impotenza e la Forza senza Giustizia è tirannia!

E’ l’auspicio, questo, per evitare che altri genitori, altre mogli ed altri figli debbano piangere, come oggi piangono i familiari degli indimenticabili Ciriaco CARRU e Walter FRAU, familiari che, assieme a voi tutti, mi permetto di stringere idealmente in un forte abbraccio.

Cagliari, 22 Marzo 2006 – Regione CC.

Ettore ANGIONI

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